Il Tribunale popolare opera nell’ambito del Diritto naturale, ed è anche l’organo di controllo del Sistema Economico Sovrano, si adopera, altresì, nella veste di garante per il rispetto dei diritti umani all’interno del sistema economico stesso. Il Diritto naturale è prevalente rispetto a qualsiasi altra branca del Diritto, per sua stessa natura si rivolge agli uomini e alle donne viventi e non ai soggetti giuridici, creati “ex nihilo” (dal nulla), quali persone fisiche/giuridiche e soggetti giuridici, ovvero, soggetti irreali, privi di sostanzialità, artefatti giuridici.

Il Tribunale popolare si pone a tutela dell’uomo/donna viventi (su cui il Diritto positivo non ha alcuna giurisdizione), a sfavore delle ingiustizie, degli abusi di potere e soprusi. Il T.P. agisce in nome e per conto della popolazione (uomini in corpo e spirito) e per effetto diretto può emanare sentenze irreversibili nei confronti di chiunque cagioni danni e/o perdite nei riguardi di uomini/donne e loro beni, o atti contro natura. Il T.P. è al di sopra delle parti, è autonomo con potere assoluto. È presente là dove la legge naturale non viene applicata o interpretata a scapito o vantaggio di qualcuno. L’istituto ha il potere di emettere sentenze nei confronti di chi non rispetta i diritti inalienabili dell’uomo! L’udienza può essere svolta anche in pubblica piazza e la sentenza, salvo casi eccezionali previsti, è sempre irreversibile.

“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.” Art. 1 DUDU “DICHIARAZIONE UNIVERSALE DIRITTI UMANI” ratificata dello Stato Italiano con legge 881/77. Le Costituzioni dovrebbero seguire i principi del Diritto naturale che è l’insieme di precetti e di norme che la collettività sente indubitabilmente propri (che sono incisi nelle leggi universali e memorizzate negli spiriti degli uomini). Le norme in contrasto con la Legge naturale dovrebbero essere abrogate.