Se pensiamo alla modalità di trasporto sostenibile ci viene subito in mente l’auto elettrica. La storia del trasporto elettrico ha più di 150 anni, precedente addirittura a quella dei motori a scoppio, ed è ricca di avvenimenti, dapprima promettenti, con picchi positivi ai primi del Novecento, poi man mano declinanti.

La comparsa della prima batteria nel 1799 favorisce la corsa alla ricerca in campo elettrico, anche nel settore della mobilità.

Dopo i primi sviluppi di fine 800, nei primi del Novecento si diffondono le fabbriche di auto elettriche in Europa e negli Stati Uniti d’America. Anche in Italia cominciano a circolare su strada i primi modelli.

Si stima che tra il 1900 e il 1910, il 38% delle auto in circolazione era elettrico, il 40%  a vapore e il 22% a carburante fossile. La diffusione della propulsione elettrica è tale che a New York e Detroit si sperimentarono anche dei servizi di noleggio con conducente con propulsione a elettroni.

Il successo dell’elettrico è però temporaneo. La scoperta di enormi giacimenti di petrolio in America determina la drastica diminuzione del prezzo della benzina che, unitamente alla comparsa del motorino di avviamento per l’azione delle vetture a benzina, provoca l’espansione del trasporto di queste ultime.

Nel corso degli anni la tecnologia ha fatto ulteriori passi, sino a produrre, nel 2019, da parte di Audi, il primo SUV completamente elettrico. Solo nei primi otto mesi dello stesso anno in Italia sono state immatricolate 6.453 auto elettriche, indice di una inversione di tendenza verso il trasporto sostenibile.

Il mercato dell’auto elettrica è in costante ascesa. La scelta di produrre esclusivamente modelli elettrici al posto dei combustibili fossili sta coinvolgendo molte case automobilistiche. Unico problema ad oggi irrisolto appieno rimane la durata limitata delle batterie e il costo elevato delle autovetture. L’innovazione tecnologica potrà sicuramente aiutare a superare queste problematiche.

Grazie al Sistema Economico Sovrano si potranno impiantare le basi per lo sviluppo sul mercato di nuovi protagonisti della cosiddetta “Green Mobility Sharing”.

Spostarsi agevolmente su brevi e lunghe distanze in economia, e soprattutto riducendo drasticamente l’inquinamento e limitando l’impatto ambientale, è una necessità impellente per il rispetto e l’equilibrio della natura.

Un sistema che garantisce fondi in abbondanza permette un’accelerazione della ricerca di soluzioni consone allo sviluppo di fonti energetiche e mezzi all’avanguardia, soppiantando definitivamente i combustibili fossili, complici nei disastri ambientali.