La cultura è un insieme di manifestazioni dell’uomo, del suo intelletto, della sua creatività e del suo spirito, costituiscono un prezioso patrimonio insostituibile. La storia, le tradizioni, la conoscenza, le opere dell’ingegno, quelle dell’arte, dell’artigianato, il tramandarsi di tutto ciò di generazione in generazione, compone scrupolosamente il concetto di cultura.

In questa, una popolazione si riconosce, ad essa si ispira e si basa per cambiare ed evolvere, per rimembrare le proprie origini e il percorso inciso nei secoli.La cultura tiene vivo l’animo umano ispirandolo attraverso la sapienza, la bellezza, la passione e la genialità. Essa ricorda costantemente all’uomo quale sia la sua essenza, la sua forza e grandezza.

Lo stupore che si prova nell’ammirare un dipinto o l’emozione che pervade il cuore nell’ascoltare un concerto, e in generale contemplare il bello, espresso in mille forme, nobilita l’animo e lo connette con la sua parte più nobile e profonda.

 

Il potere della cultura è ben noto a chi vuole ridurre in schiavitù l’uomo. Per questo essa viene orientata, interpretata, distorta e confusa. Le informazioni veritiere sono falsate dall’interpretazione pilotata. La cultura è soggetta a una miriade di deformazioni che la allontanano dal suo nobile scopo.

 

Si pensi, per esempio, al decadimento di tutti i settori culturali, da quello scolastico a quello artistico, da quello filosofico a quello storico e quant’altro.

I programmi, le linee guida, gli obiettivi, gli scopi, eccetera, risultano essere sempre più distanti dalle esigenze di un legame storico col passato, connessione essenziale senza la quale una società non potrebbe svilupparsi tramite una crescita saggia e armoniosa.

 

Le logiche commerciali e le cattive abitudini propinate alla popolazione, e dalla stessa accettate, hanno causato il lento ma inesorabile declino della cultura.
La rincorsa al prezzo più basso, e conseguentemente all’opera più scadente, il consumismo, l’ignoranza, la banalità e superficialità dilaganti hanno contribuito al decadimento culturale della società.

Basti pensare alla produzione musicale commerciale, intasante le frequenze radio e i dispositivi telefonici portatili, inquinanti il cervello, rubanti spazio ad autori ed artisti di talento, capaci di far vibrare l’anima.

 

Per tutto ciò che rappresenta, la cultura deve essere autentica, fruibile da tutti e scevra da influenze tendenziose.

Ogni individuo deve essere coinvolto nella partecipazione alla cultura e nell’appagamento dalla stessa, nella tutela e preservazione del patrimonio ad essa associato. Per fare ciò sono necessari tempo, risorse, capacità e volontà.

 

Per dipingere un quadro, comporre un’opera, stilare un trattato occorre tempo e serenità. Il ritorno economico delle attività culturali non può essere il fine ultimo. La ricerca, lo scambio e la creazione delle varie forme culturali non può passare esclusivamente da alberghi di lusso, tra festival e ricevimenti.

I modelli culturali odierni si discostano dal vero arricchimento individuale e collettivo, perché prettamente finalizzati al profitto. Serve una presa di coscienza profonda da parte di ognuno, che porti ad azioni mirate, volte alla rivalorizzazione del bellezza e dell’emozione.

 

Il Sistema Economico Sovrano pone le basi per il ritorno a questi lodevoli obiettivi. L’uomo e il suo rapporto col creato, quindi con l’arte, deve necessariamente tornare ad essere il fulcro dell’attività culturale.

Nel SES l’uomo e la sua energia sono al centro. Il compenso economico di un’opera non è più in funzione della vendita della stessa, bensì in funzione dell’energia adoperata per la sua realizzazione, svincolando così l’artista dalle logiche commerciali e dalla dipendenza da terzi incomodi. Il rapporto dell’artista rimane solo con la sua opera, col pubblico e gli eventuali incaricanti.

 

Il restauro di opere antiche, la realizzazione di nuove, non necessiteranno più di lungaggini burocratiche, cavilli, concessioni, ecc. Gli interventi saranno attuati in completa autonomia grazie al nuovo paradigma economico.

Gli artisti e i filosofi riprenderanno a fiorire in ogni angolo del nostro Paese, liberi da condizionamenti di sorta. La cultura tornerà ad essere onnipresente, sostanza vitale per la crescita di una società forte e radicata.