L’etimologia della parola lavoro, dal latino labor, ci riconduce alla fatica. Analizzando il mercato del lavoro, quindi, troviamo chi offre la fatica e chi la cerca. Il tutto orchestrato attorno allo scambio di denaro con cui un datore di lavoro è in grado di ricattare il lavoratore.

Il semplice fatto che un uomo possa “comprare” un altro uomo, non ha nulla a che vedere con la libertà. Che un uomo debba vendere la propria fatica in cambio di un salario, non ha niente a che fare con la dignità.

Il sistema economico corrente è impostato sulla schiavitù e sull’utilizzo dell’energia dell’uomo. Per poter immaginare un nuovo mondo è ineludibile il passaggio ad un sistema economico diverso, che restituisca all’uomo la dignità e la libertà.

Ogni individuo che giunge sulla terra ha la sua vita, la sua energia ed il suo tempo da investire come meglio crede. La propria attività è un’espressione della creatività e dell’ingegno umano e deve essere liberamente scelta ed auto remunerata. Non deve esistere un intermediario che si pone tra l’uomo e ciò che egli stesso crea.

Se più individui scelgono di collaborare tra loro per raggiungere un fine comune, ognuno apporterà il proprio contributo, quindi la propria opera, senza che nessuno debba pagare alcuno.

Questo approccio richiede un cambio di visione tanto in chi, fino ad oggi, è stato un datore di lavoro; quanto in chi, sempre fino ad oggi, è stato un dipendente o un collaboratore. Si abbandona il legame di dipendenza, per lasciare spazio ad un concetto di collaborazione in cui un individuo propone un progetto ed altri vi partecipano, senza gravare economicamente su nessuno, ma provvedendo all’auto contabilizzazione delle ore impiegate.

Il Sistema Economico Sovrano rivoluziona il mondo del lavoro, trasformandolo nel mondo della prestazione d’opera. Le implicazioni sono enormi, scomparsa dei dipendenti, delle buste paga, degli uffici preposti, della cassa integrazione, dei sindacati, dei contenziosi, ecc.

Se non si è soddisfatti del proprio impiego lo si cambia. Non si è trattenuti né vincolati da necessità economiche impellenti, non esistono disoccupati in lista d’attesa, è sufficiente attivarsi nei confronti della comunità per trasformare il proprio impegno in valore monetario.

Sino ad oggi, i permessi, i congedi per maternità, paternità e matrimonio erano sottoposti a concessione, legati ad oneri da parte del datore di lavoro. Col nuovo sistema economico ognuno gestirà autonomamente le proprie necessità, senza gravare su alcuno.

L’uomo riacquista il proprio diritto alla vita, sentendosi libero di prestare la propria opera verso il prossimo, nei tempi e modi che più gli aggradano, facendo crollare quel mondo vastissimo fatto di dipendenza da accrediti, contributi, sussidi, indennità, ecc. Nessuno sarà più legato alla domanda e offerta di lavoro, ma esclusivamente alla propria capacità, volontà e creatività.