Il grande filosofo Platone si riferì alla poesia di Omero come “poiesis”, sostantivo derivante dal verbo “poieo”, che significa fare, creare dal nulla.

Nella società occidentale dove la visione del mondo è sempre più marcatamente tecnico-scientifica, è logico osservare invece che nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. Pare che un’istanza logico razionale si contrapponga ad una opposta, più irrazionale, sfuggente e refrattaria alla dimostrazione scientifica. La domanda è: ha ancora senso parlare di arte?

Eppure nei tempi antichi, l’attività dedicata alle Muse, così come quella speculativa scientifico-filosofica, rientravano entrambe nella dimensione dell’otium, cioè del tempo libero, che solo i privilegiati potevano contemplare. Ben diversa era la vita dello schiavo, programmata per il “lavoro”, inteso come sudore e fatica senza sosta.

Il nostro paese trabocca di opere che furono espressioni massime del genio umano e della sua istanza unica ed irriducibile. Ebbene, che cos’è l’arte?

Oggi essa è una branca dell’espressione umana che rischia di essere relegata in uno spazio molto infimo, un contesto dove solo l’accezione più mediocre della “ricchezza” viene considerata.

Il genio è lo spazio in cui gli opposti si incontrano e danzano in una manifestazione che solleva l’animo umano ad una condizione di abbondanza e ricchezza sgorgante, quindi, é spontaneo metterla a disposizione quanto più possibile.

Proprio in questa visione sovrana dell’espressione umana, l’arte ritrova il suo spazio e il suo merito.

Il Sistema Economico Sovrano svincola l’opera umana dalla sua deriva nichilista recuperandone la dignità, rilanciando in maniera potente la circolazione di questo valore, in un flusso di condivisione libera e piena.

Il SES vuole ridare dignità ad una delle forme più espressive e rilevanti dell’uomo. Senza cultura non c’è sostanza, senza sostanza non c’è futuro. È di fondamentale importanza ricreare le condizioni idonee affinché questa branca dello scibile umano ritorni rigogliosa a nuova vita, per il bene comune e per il futuro prospero delle nuove generazioni.